lunedì 6 aprile 2020

La stufa a legna



La stufa di casa ha funzionato egregiamente per tutto l'inverno ed anche in questa primavera ballerina in cui speravo di poterla usare di meno; oltre a riscaldare l'ambiente fornisce attraverso un sistema che si chiama Soprastufa, acqua calda per il bagno e la cucina. Si tratta di una stufa moderna, la struttura è in ferro e l'interno in blocchi refrattari che rimangono caldi bel oltre lo spegnimento della fiamma. Come tutte le stufe ha un cassetto per la cenere, che raccolgo e porto in struttura dove viene utilizzata per produrre la lisciva o per pulire le pentole, io la uso per pulire dalla fuliggine il vetro interno dello sportello, ma anche per concimare il terreno o semplicemente per fare delle trappole ad anello contro le lumache e salvare l'insalata dell'orto.
Mi è stato abbastanza semplice riprendere l'abitudine di accenderla senza affumicare la casa, e devo dire che anche lo sportellino con il vetro, che consideravo roba da fighetti cittadini, è stato utile per controllare l'entrata a regime, inoltre vedere la fiamma comodamente seduti sul divano ha sempre un suo fascino.
Una volta comprese le malizie del tiraggio sono riuscito ad ottimizzarne consumo e calore senza sprecare troppa legna.

L'approvvigionamento della legna è infatti il cruccio di chi deve scaldarsi con una stufa; ho iniziato ad immagazzinarla già in settembre, legna piccola per accendere e più grande per tenere la fiamma il più a lungo possibile, in modo che al mattino la casa non sia una ghiacciaia. Questo soprattutto quando alla notte si scende sotto zero.
Girare per il bosco è stato un ritorno all'infanzia, quando con i miei cugini passavamo un paio di mattine a settimana a raccogliere legna. La procedura è semplice, ho individuato una zona di boscaglia vicino casa, dove accumulo rami e arbusti lungo il sentiero; a volte taglio i rami secchi delle piante più grosse, ma molto spesso basta raccoglierli da terra. Una volta accatastati preparo le fascine usando una corda o come più spesso mi capita, un fusto di Vitalba, una specie di liana molto robusta che si trova ovunque nel bosco e che è comunque facile reperire mentre passeggio nei sentieri.

Così il mio cammino è disseminato di piccoli depositi da cui attingo rientrando. Una volta sotto casa metto il bottino ad asciugare nella legnaia, oppure se ho tempo taglio i rami della misura che mi occorre e li metto nelle cassette, pronti per essere portati dentro casa quando serviranno. Questa operazione fatta con regolarità mi ha permesso non solo di fare piacevoli passeggiate nel bosco autunnale, ma anche di tenerlo pulito e pronto per le passeggiate primaverili.


4 commenti:

  1. le punte della vitalba (che è tossica) si possono usare per le frittate e le minestre... qui è anche stagione di asparagi che si sposano bene con il suo sapore un po' piccantino...

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    1. Mia nonna li chiamava bruscandoli, ne viene fuori una frittata buonissima, a cui aggiungo anche alcune erbe spontanee. Anche qui è stagione di asparagi selvatici, bolliti con uovo e grana...

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  2. Mia madre usa da decenni una stufa economica.
    Non ci rinuncerebbe per niente al mondo.

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    1. possedere una stufa economica antica è uno dei miei sogni :)

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