lunedì 11 novembre 2019

I biscotti della gioia

La prima ricetta che ho sperimentato nella nuova cucina è quella dei biscotti di Ildegarda di Bingen.
Era da tempo che desideravo provarli, e sapevo che si potevano fare anche pestando il pane raffermo al posto della farina. Le ricette alternative sono moltissime, e ne avevo diverse versioni, con burro, con farina 0, con il miele, con il lievito istantaneo o quello di birra. Penso che vadano bene tutte, ognuno trova la sua preferita in base ai gusti ed alla disponibilità degli ingredienti, il sapore dominante infatti è dato dalle spezie. Ma c'è da dire che per Ildegarda un ingrediente fondamentale era la farina di farro. Dopo vari tentativi vi propongo questa versione, abbastanza semplice da realizzare per ottenere dei biscotti ottimi sia per uno spuntino pomeridiano o per accompagnare il caffè dopo pranzo. Ildegarda consigliava di consumarne due al mattino e due alla sera, assicurando un buon effetto sull'umore, sono noti come i biscotti della gioia, pare infatti che la combinazione di alcuni ingredienti sia in grado di stimolare questo sentimento.

Ingredienti:

1 Kg di farina di integrale
300 hg di zucchero di canna
4 cucchiaini di polvere di cannella
4 cucchiaini di polvere di noce moscata
2 cucchiaini di chiodi di garofano
un pizzico di bicarbonato
una presa di sale fino

Per prima cosa ho mescolato bene gli ingredienti secchi in una ciotola, pestando le spezie in un piccolo mortaio prima di aggiungerle al composto. A seguire ho aggiunto gli altri ingredienti:

4 cucchiai di lievito pasta madre
4 uova intere
120 ml di olio di oliva extravergine
latte tiepido se l'impasto risulta troppo secco

Ottenuto un impasto lavorabile sulla spianatoia ho formato una palla e l'ho lasciato riposare in frigorifero per un'ora.

Poi ho formato una sfoglia dello spessore di circa mezzo centimetro e usando degli stampini tondi (va bene anche un bicchiere) ho formato i biscotti che ho messo sulla teglia, infornandoli a 180° per circa 15 minuti. Siccome cuocendo aumentano di volume distanziateli tra loro di un paio di centimetri.

5 commenti:

  1. io invece ho trovato dei ceci neri lucani che mi sono molto piaciuti... cercherò la farina, anche se, purtroppo dentro sono chiari quindi non credo sia scura più di tanto, a meno di impastarla con l'acqua di cottura di quelli secchi... (mi sa che lascio perdere:)

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    1. qui c'è qualcosa di simile, li chiamano la fagiolina del lago e sono fagioli piccoli, tipici della zona. Buoni. Invece con l'acqua dei ceci si può fare la maionese. L'ho vista fare ed assaggiata e non è niente male.

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    2. ma sei già li? pensavo fossi ancora qui...:)

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    3. Fagiolina del lago?
      Sei sul Trasimeno per caso?

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