E' questa la regola, sia per i cani che per i gatti.
L'unica eccezione c'è stata quando un topino ha tentato la colonizzazione della dispensa, ma GattoFilippo, l'anziano del gruppo ed a nostro avviso il più qualificato a fronteggiare l'emergenza era più attratto dalle riserve di formaggio; così abbiamo deciso che era meglio sistemare una tradizionalissima trappola. In ogni caso dopo vari tentativi l'interessato deve aver deciso che c'era troppo trambusto ed è convolato ad altri lidi.
Franco il pastore applica la stessa regola con il suo esercito di gatti, che presidiano diligentemente l'ingresso al caseificio sollevandolo da altre visite indesiderate. Qui in campagna funziona così, ed il rapporto adulto che gli umani instaurano con i loro animali non credo abbia corrispettivi cittadini.
Anche noi, destiniamo al ricovero dei gatti il capanno degli attrezzi, in realtà se lo sono scelto loro tra le molte costruzioni disponibili. Alcuni usano passare la notte nella falegnameria, dove entrano quando ne hanno voglia da un foro nella porta. Tuttavia il grosso del gruppo preferisce la casetta delle cisterne, dove compare spesso un sacco di croccantini, una mega ciotola di acqua e gli avanzi della cucina.
Gli animali stanno fuori ed a quanto pare si divertono, soprattutto i maschi del branco che trascorrono le notti passeggiando sui tetti dei capanni dove cacciano rane e passeri, ogni tanto sbucano con in bocca una talpa, un grosso grillo oppure qualcosa di masticato dall'aspetto poco riconoscibile.
La vita dei gatti di collina non è facile, ed è relativamente breve, quando sono cuccioli c'è la volpe, sempre a caccia di un bocconcino, poi ci sono le varie malattie, le lotte per il potere e qualche altro fattore di rischio, come cadere da un ramo, oppure travolti dalle auto sulla strada. Niente veterinario, poche carezze e soprattutto mai in casa, il gatto è ladro ed in cucina combinerebbe solo guai, nel dormitorio piscerebbe a marchio e comunque nessuno potrebbe controllarne il vai e vieni. Il Nonno sostiene fermamente che i gatti tenuti in braccio si rincoglioniscono e non prendono più i topi, li nutre, tiene a loro, ma li tratta come animali da cortile, da perfetto contadino qual'è.
La vita dei gatti di collina non è facile, ed è relativamente breve, quando sono cuccioli c'è la volpe, sempre a caccia di un bocconcino, poi ci sono le varie malattie, le lotte per il potere e qualche altro fattore di rischio, come cadere da un ramo, oppure travolti dalle auto sulla strada. Niente veterinario, poche carezze e soprattutto mai in casa, il gatto è ladro ed in cucina combinerebbe solo guai, nel dormitorio piscerebbe a marchio e comunque nessuno potrebbe controllarne il vai e vieni. Il Nonno sostiene fermamente che i gatti tenuti in braccio si rincoglioniscono e non prendono più i topi, li nutre, tiene a loro, ma li tratta come animali da cortile, da perfetto contadino qual'è.
Per adesso gli unici ad avere attenzioni eccessive verso di loro sono i bambini di passaggio, quelli di città in particolar modo, che li vezzeggiano come fossero di peluches, al Nonno questa cosa non piace e se devo dire nemmeno a me garba questo amore morboso, così mi trovo a borbottare sconsolato assieme a lui. Ma lasciamo fare, in fondo se un gattino si rincoglionisce sono affari suoi, imparerà a sue spese, è selezione naturale.
Per parte invece mia penso spesso a LaGatta, al rapporto adulto che avevamo instaurato, alla simpatica complicità che contraddistingueva la nostra convivenza e spero sempre di trovare un gatto degno di un'interazione simile. Per adesso nessuno dei presenti mi pare idoneo, ho qualche speranza su GattoOtto, uno scaltro micetto dell'ultima nidiata di GattaLuna. Vedremo se sarà all'altezza del suo predecessore.
mi sembra che il rientro dalle ferie stia diventando sempre più improbabile... stai pure pensando di metter su famiglia... o gattiglia che dir si voglia:)
RispondiEliminaGatto Otto sta passando molto tempo in casa nuova. Il rientro lo sto procrastinando day by day
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